Ribadito il diritto del dipendente all’accesso ai propri dati

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Il Garante per la protezione dei dati personali – con Newsletter del 3 maggio 2024, n. 522 – ha ribadito che i lavoratori hanno diritto di accedere ai propri dati conservati dal datore di lavoro, a prescindere dal motivo della richiesta.

Nel dettaglio, il Garante ha osservato che, in via generale, il diritto di accesso ha lo scopo di consentire all’interessato di avere il controllo sui propri dati personali e di verificarne l’esattezza.

Tale diritto, tuttavia, non può essere negato o limitato a seconda della finalità della richiesta. Infatti, in base alle disposizioni del Regolamento, non è chiesto agli interessati di indicare un motivo o una particolare esigenza per giustificare le proprie richieste di esercizio dei diritti, né il titolare del trattamento può verificare i motivi della richiesta. Tale interpretazione è stata chiarita anche dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) mediante l’approvazione delle Linee guida sul diritto di accesso ed è frutto di un costante orientamento giurisprudenziale della Corte di Giustizia.

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10007853