23 Gennaio 2025, di Anna Fabi
La Manovra di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) ha introdotto una serie di novità per la tassazione delle attività legate alle criptovalute, prevedendo l’aumento dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e l’eliminazione della soglia di esenzione fino a 2mila euro.
Queste modifiche sono destinate a rivoluzionare il regime fiscale applicabile a questo segmento in rapida evoluzione, con cambiamenti immediati già a partire dal 2025 e ulteriori incrementi dal 2026.
Plusvalenze cripto: addio esenzione sotto 2mila euro
Le cripto-attività sono definite come rappresentazioni digitali di valore o diritti trasferibili e memorizzabili attraverso tecnologie di registro distribuito (Dlt). Secondo l’articolo 67, comma 1, lettera c-sexies) del Tuir, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), le plusvalenze derivanti dalla detenzione, permuta o cessione di cripto-attività rientrano nella categoria dei redditi diversi.
Una modifica immediata introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda l’abolizione della soglia di esenzione fino a 2mila euro, in vigore fino al 2024. Dal 2025, qualsiasi plusvalenza derivante da cripto-attività, indipendentemente dall’importo, sarà soggetta a tassazione. Questa novità comporta un adempimento fiscale più rigoroso per tutti i possessori di cripto-attività, anche per chi detiene piccoli importi.
Plusvalenze al 18% con rivalutazione al 2025
Un aspetto rilevante della normativa è la possibilità, prevista dall’articolo 1, comma 26 della Manovra 2025, di calcolare le plusvalenze prendendo come base il valore delle cripto-attività al 1° gennaio 2025, in luogo del costo o del valore di acquisto.
Per farlo, i contribuenti devono versare un’imposta ridotta al 18%. Questo meccanismo di rivalutazione consente di aggiornare il valore fiscale delle cripto-attività, riducendo il carico fiscale sulle plusvalenze future.
Il pagamento dell’imposta deve però avvenire entro il 30 novembre 2025. È possibile rateizzare l’importo in tre rate annuali, con interessi del 3% annuo sulle rate successive alla prima.
Imposta sostitutiva al 33% dal 2026
A partire dal 1° gennaio 2026, l’aliquota dell’imposta sostitutiva applicabile alle plusvalenze derivanti da cripto-attività passa dal 26% al 33% (come previsto dall’articolo 1, comma 24 della Legge di Bilancio 2025).
Questo aumento riflette la volontà del Legislatore di equiparare la tassazione delle cripto-attività a quella di altri strumenti finanziari.